Domande Frequenti - Centro Oculistico San Lorenzo | Oculista Palermo

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IL MEDICO risponde
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DOMANDA:     
S. D.: Mi è stato diagnosticato uno sviluppo prematuro della cataratta nell'occhio sinistro. I sintomi sono: fastidio alla luce del sole, visione appannata e sensazione di corpo estraneo nell’occhio. Nessun dolore, solo fastidio. L'oculista mi ha fatto una visita e mi ha diagnosticato una cataratta. So che se progredisce devo operarmi, ma ci sarebbe intanto un altro modo per vederci meglio, ad esempio degli occhiali che potrei indossare o gocce che mi possono aiutare a migliorare la mia vista? Vedo anche degli aloni intorno alle luci quando guido di notte, questo mi mette ansia e ho paura che progredisca rapidamente. Che posso fare?
RISPOSTA:     
DOTT. SSA BADALAMENTI: Il suo sintomo di vedere aloni intorno alle luci è tipico della cataratta. Invece la sensazione di avere qualcosa dentro l'occhio no. Quindi sarebbe forse il caso di una visita un po' più approfondita.
Purtroppo non ho nulla da consigliarle per migliorare la sua visione e non è nemmeno possibile modificare la progressione della cataratta, a meno che, ad esempio, non sia indotta da farmaci e allora in quel caso si interrompe il trattamento. Quindi, accetti il fatto che la cataratta progredirà nel tempo e non sia ansioso per l'intervento! Proprio quello di cataratta è uno dei più riusciti tra tutti i tipi di chirurgia, con quasi 500.000 procedure eseguite ogni anno. Se la sua cataratta progredisce rapidamente, dovrà semplicemente eseguire l'intervento  per rimuoverla.
DOMANDA:     
P. G.: Sono una donna di 64 anni con cataratta in entrambi gli occhi. Il mio oculista mi dice che sta crescendo lentamente e che non è ancora ora di rimuoverla. Ma io sono un’artista quindi faccio complessi lavori di dettaglio e questa visione sfocata mi fa sentire sempre più frustrata, anche perché a volte vedo doppio e ho difficoltà a focalizzare. E poi sono anche astigmatica, mi chiedevo se con la rimozione della cataratta potessi eliminare anche il problema dell'astigmatismo.
RISPOSTA:     
DOTT. MICELI:Il tempo giusto per fare un intervento di cataratta è quando questa causa una diminuzione della vista che interferisce con le normali attività quotidiane, quindi parliamo di guida notturna, lettura, scrittura, guardare la TV, ecc. Se lamenta una visione ridotta ma il suo oculista non è più in grado di farle una correzione, e quindi un paio di occhiali che migliorino la sua condizione, allora è il momento di prendere seriamente in considerazione la chirurgia, e da quanto scrive sembra certamente che per lei sia arrivato il momento.
La chirurgia della cataratta è uno dei più riusciti tra tutti i tipi di interventi chirurgici e consente di ripristinare una buona visione. Per quanto riguarda il suo astigmatismo, anche questo può essere eliminato o quantomeno ridotto durante l'intervento di cataratta. In questo caso però le lenti intraoculari da impiantare dovrebbero essere quelle "toriche", né mono né multifocali. Penso che il suo prossimo esame oculistico dovrebbe essere con un chirurgo della cataratta. In bocca al lupo!!
DOMANDA:     
M. P.: Se si ha la cataratta in entrambi gli occhi, si opera su entrambi contemporaneamente o separatamente? E in caso a distanza di quanto tempo? Grazie.
RISPOSTA:     
DOTT. SSA BADALAMENTI: La chirurgia della cataratta viene eseguita su un solo occhio alla volta. La tempistica tra gli interventi chirurgici più che altro dipende dai tempi di guarigione del primo occhio, se il decorso del primo intervento è regolare, è possibile eseguire il secondo anche dopo un mese.
DOMANDA:     
A. L.: Salve dottore. Ho una curiosità che penso sia meglio chiede direttamente a un medico e non a Google. Le cataratte congenite sono ereditarie?
RISPOSTA:     
DOTT. MICELI:Salve. In realtà sono diversi i fattori che possono causare una cataratta congenita. Tra questi di certo anche fattori ereditari. Circa lo 0,03 % (quindi 3 su 10.000) dei neonati ha una qualche forma di cataratta congenita e circa il 20% di questi ha una storia familiare di una cataratta congenita.
DOMANDA:     
F. C.: Indosso un apparecchio acustico. Potrò indossarlo durante l'intervento di cataratta? E posso fare entrambi gli occhi contemporaneamente?
RISPOSTA:     
DOTT. SSA BADALAMENTI: In genere noi consigliamo di toglierlo, perché l'acqua che filtra dal telino arriva fino alle orecchie e potrebbe danneggiarlo. Per quanto riguarda invece la possibilità di operare entrambi gli occhi contemporaneamente, non è molto consigliato, almeno un mese tra un intervento e l'altro dovrebbe passare, così si possono conoscere anche le reazioni.
DOMANDA:     
V. S.: L'oculista mi ha appena detto che ho la cataratta. Lui non opera quindi ho evitato di fare domande, ma sono terrorizzato in generale dagli aghi, anche perché ho solo 47 anni. Dovrò fare l’anestesia totale? Si sente qualcosa? Dolore, formicolii, pizzichi o altri fastidi?
RISPOSTA:    
DOTT. SSA BADALAMENTI: La chirurgia della cataratta viene spesso eseguita in anestesia topica, quindi solo gocce di anestetico, niente aghi! All'anestesia topica si accompagna spesso la sedazione per via endovenosa, quindi tranquillo! Non sentirà nulla, solo un po' di pressione nell’occhio!
DOMANDA:     
L. B.: Dopo l'operazione di cataratta, qual è il tempo di recupero? Dovrei partire, posso fissare l'operazione due settimane prima del viaggio, ma è sicuro o dovrei aspettare fino al mio ritorno? Sono un sano 73enne. Grazie.
RISPOSTA:     
DOTT. SSA BADALAMENTI: Il viaggio dipende da ciò che accade al momento dell'intervento, anche se è raro, ci possono essere delle complicazioni postoperatorie. Teoricamente, potrebbe partire il giorno successivo, a meno che non rimanga una bolla d'aria negli occhi dopo l'intervento chirurgico e quindi dovrebbe aspettare fino a che non si riassorbe (mediamente un paio di giorni). E poi, anche senza complicazioni, la visione sfocata può comunque durare alcuni giorni o settimane. Dovrà anche seguire una terapia, solitamente dei colliri da mettere nell'occhio
Il dolore non è di solito un sintomo postoperatorio; tuttavia, vi possono essere dei fastidi, solitamente si sente come la presenza di un corpo estraneo nell'occhio, che passa nel giro di 7 giorni. Insomma è possibile tornare alle normali attività quotidiane, ma dipende anche dal tipo di attività. Certo non si possono fare sforzi estremi! Io le consiglierei di fare l'intervento al ritorno dal viaggio.
DOMANDA:     
D. R.: Mio padre ha 70 anni e ha una cataratta. Ha un solo l'occhio funzionante perché all'età di due anni ha avuto un trauma oculare con un coltello. Ha un appuntamento con il suo oculista la prossima settimana. È molto nervoso perché teme che l'intervento non vada bene, così perderebbe il suo "unico occhio". Dovrebbe essere una preoccupazione per lui? L'ho convinto io a fare questo intervento ma non vorrei pentirmene dopo vista la condizione già particolare.
RISPOSTA:     
DOTT. MICELI:Eseguire un intervento nell'unico occhio di un paziente monocolo è impegnativo non solo per il paziente ma anche per il chirurgo. Si possono verificare delle complicanze postoperatorie anche se la procedura chirurgica viene eseguita perfettamente e il chirurgo non ha alcun controllo su queste complicanze (ad esempio l'edema maculare cistoideo l’endoftalmite). Quando però le attività quotidiane del paziente sono compromesse dalla bassa acuità visiva a causa della cataratta, non si può fare altro che considerare seriamente l’intervento di asportazione della cataratta insieme al chirurgo oculista di fiducia.
DOMANDA:     
G. F.: 11 giorni fa ho fatto l'intervento di cataratta all'occhio dx. Ho 74 anni, faccio sport abitualmente e godo in generale di buona salute. Volevo chiedere per quanti altri giorni devo ancora mettere la conchiglia durante il sonno. E quando posso riprendere a far ginnastica con gli elastici, a correre (moderatamente come abitualmente faccio) e soprattutto a giocare a tennis. Ringrazio per l'attenzione. Un cordiale saluto.
RISPOSTA:     
DOTT. LO GIUDICE: Queste indicazioni in realtà varianti in funzione della tecnica utilizzata, della lente impiantata,  di come è andato l'intervento.
Sono quindi indicazioni che variano di caso in caso, sarebbe opportuno facesse per questo riferimento al Chirurgo che l'ha operata o al suo Oculista di fiducia.
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